mercoledì 19 settembre 2007

NO ALL’ABUSO DI POTERE

In questi giorni stanno facendo il giro del mondo le immagini di quel giovane americano universitario che, facendo una domanda provocante al candidato democratico alla presidenza, John Kerry, è stato immobilizzato e colpito da una scarica elettrica. Era una domanda provocatoria, si, ma non istigava alla violenza. In Italia, il ministro dell’istruzione Fioroni vuole vietare l’uso dei cellulari nelle scuole. Perché?? Ha paura che dalle sue scuole possano uscire schifosate? Che i professori, inconsapevoli di essere filmati, fanno qualche cagata? Siamo nell’era della comunicazione. Vietare questo vuol dire tagliare le gambe a un’espressione di comunicazione che va oltre il video porno girato in classe, che va oltre il video del professore si fuma la marijuana…attraverso questi video si vede il marcio che c’è nelle nostre scuole…se si ha i pidocchi in testa, non ci si spunta i capelli, ma si tagliano a zero. Vietando i cellulari nelle scuole, ci si spunta i capelli! L’unica soluzione che si ottiene è che la gente non sa dello schifo che c’è in giro. Bisognerebbe eliminare i pidocchi…allora, non ci sarebbe più nulla da filmare! E così nella vita di tutti i giorni…anche al di fuori delle scuole. A volte bisogna avere il coraggio di agire. Gandhi, che grande persona! Anche Grillo, ora sta esagerando con quello che sta dicendo. Le parole offensive gratuite su cose che non centrano con la politica se le può tenere per se. Anche questo è un abuso di potere, può portare gravi conseguenze.

Ema

lunedì 17 settembre 2007

Settembre

È settembre. Ce ne siamo accorti. Dal tempo, che è leggermente cambiato, ora si esce con i jeans, l’aria condizionata la sera non serve più…le giornate si sono irrimediabilmente accorciate, ricominciano le attività! È settembre!!!le scuole sono iniziate ormai in tutta Italia, come attività sportive varie, come , per esempio, uno proprio a caso…il canottaggio!!già bello ricordare il caldo estivo e le serate in barca fino a quando faceva buio…ricominciano anche le catechesi… ricominciano anche le prove teatro!! E quest’anno, l’inizio, per me, sembra torrido nonostante il temporale di questa notte: già, perché già il 3 novembre si comincia con uno spettacolo, o meglio, con una gara! Alla prima compagnia teatrale classificata ci sono in premio ben 1.000 euri! Ehehe! E ricominciamo va!!

Buon inizio a tutti!

Vostro, Ema

venerdì 7 settembre 2007

Agorà dei giovani – Loreto 2007 – Cosa ci portiamo a casa?

Innanzitutto, per leggere questo post, è necessario non spingere, per non essere spinti. È necessario inoltre leggere questo post senza intasare i server. Se vedete i server intasati per favore aspettate. Siete stati bravissimi fino ad ora!
Vi ricordiamo che se state sgranocchiando qualcosa mentre state leggendo questo post dovrete munirvi dei sacchetti giallo per rifiuti plastici, trasparente per l’umido e grigio per i rifiuti che non sapete dove vanno.

Detto questo, cercherò di rispondere alla domanda nel titolo: cosa ci portiamo a casa?

Portiamo a casa la calorosa accoglienza (non per l’afa!!!) delle persone che ci hanno ospitato nelle loro case, i sorrisi dei nostri amici con i quali abbiamo condiviso questa favolosa esperienza, i sassolini della giornata al mare nel costume, le tante parole di papa Benedetto, ma ancora di più quelle che ci hanno dato qualcosa, tipo il coraggio che deve avere un giovane per affrontare la vita, affinché ognuno di noi accolga nel suo cuore Gesù Cristo, ed alla sua chiamata gli risponda: -“Eccomi, avvenga di me quello che hai detto”- come disse una giovane qualunque, di duemila anni fa, a Nazareth, che risponde al nome di Maria; come anche queste parole (ne riassumo il significato) :-“Non esiste periferia per chi possiede Cristo nel cuore. E le parole di Gesù possiamo sentirle attraverso la Chiesa, che è al centro”-. Portiamo a casa un rinnovato invito per l’australiana GMG del 2008. Portiamo a casa la torta di riso, che ci ha accompagnato in questi giorni di festa e di gioia, ma che è fi-ni-taa!!; quando ci incontreremo potremo dire:-”We, ciao! Ti ricordi quando siamo andati a Loreto e…”- e non rimpiangeremo di non essere andati. Potremmo anche fare una OLA visto che ci siamo! Oppure metterci in cerchio e fare un semplice ballo con i nostri amici tedeschi, le chitarre e bonghi…portiamo a casa la piana di Montorso gremita di gente da far venire la pelle d’oca a vedere tutte quelle luci accese contemporaneamente al buio…portiamo anche le visite alle chiese, duomi e battisteri di Ancona e Loreto, la Casa Santa, il quadro della Madonna che mosse gli occhi con l’invasione di Napoleone…portiamo a casa la consapevolezza che, dopo questa esperienza, siamo cresciuti e abbiamo meglio conosciuto chi ci è stato vicino.
Portiamo a casa le mattonelle, che alla fine non sono servite a niente!
Beh, portiamo a casa tante cose, ed oltre a queste, ognuno porterà altro nel suo cuore, e spero ne farà frutto.

Ema